Il conflitto femoro-acetabolare è un disturbo dell’anca causato da un conflitto tra i due capi articolari: la testa del femore e l’acetabolo. Una patologia che molto spesso, questo accadeva soprattutto qualche anno fa, non viene facilmente diagnosticata ed erroneamente si imputa il dolore alla zona inguinale a pubalgie.
L’ANCA E IL CONFLITTO FEMORO-ACETABOLARE
Il Dottor Bonori Matteo Fisioterapista fin dall’inizio della sua attività professionale ha studiato questa patologia perché egli stesso ha dovuto prima di tutto cercare di curarsi da un displasia alle anche non riconosciuta, negli anni ha quindi raggiunto una maturità professionale che gli ha permesso di realizzare dei metodi di lavoro unici.
Il Dottor Bonori quindi già 15 anni fa riconosceva questa patologia con un test clinico.
Questo test viene effettuato piegando l’anca a 90 gradi (flessione), ruotando l’anca verso l’interno rotazione interna) e portando la coscia verso l’altra anca (adduzione). Questo test è positivo quando provoca dolore.
Questi disturbo, oltre a provocare dolore, può anche causare difficoltà nei movimenti dell’anca e il peggioramento della patologia può sfociare in una degenerazione più importante come l’artrosi dell’anca.
Ci sono due tipi di conflitto, uno detto conflitto CAM in cui il collo del femore non ha la sua normale curvatura e uno detto conflitto PINCER in cui l’acetabolo è troppo avvolgente.
Esistono poi casi, tra l’altro i più frequenti, in cui il conflitto ha caratteristiche miste delle due deformazioni.
Quali possono essere le cause di un conflitto femoro-acetabolare?
Intanto la predisposizione anatomica è probabilmente il fattore di rischio più importante a questo si aggiunge l’attività sportiva come il calcio e il basket, che oltre a essere sport molto traumatici per le articolazioni portano a rendere ipoestensibili gruppi muscolari della catena posteriore.
Questa rigidità muscolare diventa poi ipoestensibilità della capsula articolare dell’anca.
Questi ultimi fattori vanno ad alterare la biomeccanica articolare facilitando la degenerazione dell’articolazione. Normalmente quando flettiamo l’anca (portare la coscia verso il petto) la parte distale del femore sale (il ginocchio sale) mentre a livello della parte prossimale la testa del femore deve scivolare in basso e posteriormente. Causa l’ipoestensibilità capsulo-muscolare posteriore quando flettiamo l’anca la testa del femore ha un minor scivolamento postoro-inferiore di conseguenza si crea un conflitto anteriore superiore tra la testa femorale e l’acetabolo che guarda a caso è proprio la sede anatomica dell’ottanta per cento delle artrosi all’anca.
Altri fattori di rischio che possono far accelerare la degenerazione dell’articolazione sono il sovrappeso, lavori usuranti e il fumo.
Metodo Bonori come risposta al conflitto femoro-acetabolare
Il Metodo Bonori per il trattamento del conflitto femoro-acetabolare è un trattamento fisioterapico innovativo che unisce più metodiche di lavoro con l’obiettivo di ridurre l’ipoestensibilità capsulo-muscolare che altera la biomeccanica e che quindi facilita la degenerazione dell’articolazione e dall’altra utilizzare terapie fisiche come il Laser, la Tecar e le Onde d’urto per risolvere la fase acuta infiammatoria e per biostimolare la cartilagine.
Il Dottor Bonori attraverso tecniche di terapia manuale, osteopatia e soprattutto ad una speciale tecnica di stretching capsulare ideata da lui stesso, interviene in maniera significativa sulla ipoestensibilià capsulo-muscolare. Già in prima seduta ci sono notevoli miglioramenti in termini di riduzione del dolore e miglioramento dell’articolarità.
Sono inoltre insegnati ai pazienti alcuni esercizi ideati dal Dottor Bonori per il mantenimento dei miglioramenti ottenuti.
Questo metodo fisioterapico è indicato sia anche a quei pazienti che giustamente si sottopongono ad un intervento chirurgico in artroscopia per un rimodellamento delle superfici osteocartilaginee in eccesso ed eventuali riparazioni o ricostruzioni del labbro acetabolare e per quanto possibile della cartilagine articolare sia prima del trattamento che dopo per migliorare i benefici dell’intervento stesso.
Ogni altra informazione sul METODO BONORI è disponibile all’indirizzo www.fisioterapiabonori.it e sui profili social Facebook e Instagram.